Non vi è nulla di più intimo del modo in cui il pensiero si trasforma in parole. (J. Hillman)
Psicoterapia analitica junghiana
Seppur espressione di un’emergenza soggettiva, i sintomi sono spesso una via per comprenderci più compiutamente e più profondamente in quanto si sviluppano spesso come risposta a squilibri o a crisi nella vita. Abbiamo la necessità di capire come ci rapportiamo al mondo, agli altri e all’ambiente.
C.G. Jung riteneva che alla radice di ogni disturbo psichico ci fosse un senso da rivelare, per cui era del parere che “non si dovrebbe tanto cercare il modo di eliminare la nevrosi, quanto piuttosto appurare che cosa essa voglia significare, che cosa insegni e quale metà si prefigga”.
Nella concezione junghiana, la malattia rappresenta infatti il tentativo di cura messo in atto dalla Natura che diventa messaggera di un nuovo atteggiamento volto alla cura di sé. Dalla sofferenza psicologica, possiamo infatti apprendere moltissime informazioni per la nostra guarigione.
L'analisi junghiana riconosce la rilevanza dei vissuti personali e delle convinzioni che abbiamo sviluppato, va alla radice dei complessi inconsci legati alle emozioni, alla storia familiare e alla propria biografia. I sogni e i disturbi psicologici rivelano i complessi inconsci con i loro nuclei emotivi, affettivi, sensazioni, impressioni, memorie e modelli di comportamento. Come pure, pone attenzione alle relazioni interpersonali e a quelle di intimità significative nel presente.
Conoscere sé stessi
L’analisi junghiana intende favorire un dialogo tra coscienza ed inconscio, risanando scissioni e integrando nella vita presente l’acquisizione di nuove consapevolezze. È un lavoro di chiarificazione dei contenuti ignoti, del nostro lato oscuro appartenente all’inconscio personale e collettivo a cui C. G. Jung dà il nome di Ombra:
“L’ombra ha un effetto mortale quando c’è troppo poca forza vitale o troppo poca coscienza per portare a termine l’opera eroica” scrive in Simboli della trasformazione.
Se da un lato aiuta ad integrare aspetti negati o non riconosciuti di sé stessi, dall’altro l’analisi promuove anche un lavoro di sviluppo psichico e di trasformazione della personalità individuale, chiamato da C.G. Jung processo di individuazione. Esiste una spinta naturale a realizzarsi come personalità unica e più completa.
Lo scopo del processo d’individuazione è realizzare quell’interezza psichica e la totalità che è presente in forma potenziale fin dall’origine; questo compito occupa tutta la nostra vita.
Diventare sé stessi
Attraverso un percorso di analisi si può quindi acquisire consapevolezza del percorso di individuazione. Si diventa individui psicologici e maggiormente coscienti della relazione che intratteniamo con gli altri e con il nostro mondo interno. La personalità diventa più completa.
Questo processo di sviluppo di parti di sé attribuisce valore alla vita interiore, al suo linguaggio a carattere simbolico e figurativo, rivelato in particolare dalle immagini che compaiono nei sogni e che possono essere raffigurate attraverso processi di immaginazione attiva.